21/09/2016

Omaggio a Vittorio Sgarbi

Sabato 17 settembre 2016, il noto Professore Vittorio Sgarbi ha presentato a Fabriano il suo libro “La costituzione e la bellezza” per poi inaugurare la mostra del Maestro d’arte cartariaSandro Tiberi. “Artigiano” d’eccellenza, ma anche "Artista" che ha saputo sfruttare a pieno le potenzialità della "carta" plasmandola fino a ottenerne un prodotto artistico che ha suscitato l'interesse del famoso critico d'arte.

Alle 18.00 il prof. Sgarbi ha presentato il suo libro nella splendida cornice dell'Oratorio della Carità per poi trasferirsi all'Accademia delle Arti Cartarie dove ha inaugurato la mostra di Sandro Tiberi.  

Tiberi artista, artigiano, ma ancora prima cartaio delle Cartiere Miliani, dove ha potuto apprendere l'arte di "far carta a mano". Un legame forte che non si è mai spezzato nonostante abbia deciso di abbandonare la Cartiera e di intraprendere un percorso personale che oggi lo ha reso conosciuto nell'ambito dell'artigianato cartario-artistico italiano. Da alcuni anni, infatti, collabora con la Fondazione G. Fedrigoni ISTOCARTA, un connubio perfetto tra tradizione e storia: la tradizione della produzione della carta a mano nel rispetto delle antiche lavorazioni del XIII secolo e la storia raccontata attraverso i documenti datati dal 1782 e l'enorme patrimonio storico cartario, per qualità e quantità, unico nel suo genere al mondo, ereditato dalla Cartiere fabrianesi ed oggi custodito dalla Fondazione G. Fedrigoni ISTOCARTA.

Per questo, in occasione dell'inaugurazione della mostra, Sandro Tiberi, per conto di ISTOCARTA, ha omaggiato Vittorio Sgarbi con il terzo tomo della prestigiosa collana di Storia della Carta “L’era del segno”, LA FORMA. Formisti e Cartai nella Storia della Carta Occidentale a cura di Giancarlo Castagnari, tanto apprezzato dal Professore che ha poi espresso il desiderio di visitare direttamente la sede dell'Istituto ed il patrimonio cartario da esso conservato.

 

Per maggiori informazioni, v. Sandro Tiberi

 

***Fotografia gentilmente concessa da Sandro Tiberi.