Il contributo della Fondazione Fedrigoni Fabriano alla rinascita del “Libro del Camerlengo”
Falconara Marittima ha potuto riabbracciare uno dei tesori più preziosi della sua memoria civica: il Libro del Camerlengo. Un registro antico, utilizzato tra il 1555 e il 1576 per annotare entrate e uscite del Comune, e unico superstite alla devastante distruzione dell’archivio storico comunale del 1949.
La sua rinascita è stata possibile grazie al delicato intervento della restauratrice Stefania Zeppieri e al prezioso contributo della Fondazione Fedrigoni Fabriano, che ha messo a disposizione competenze per l’analisi e l’identificazione delle filigrane presenti nel documento. Una inizitiva fortemente voluta e sostenuta dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica delle Marche.
I risultati di questo percorso, fatto di cura, studio e innovazione, sono stati presentati durante il convegno “Il libro del Camerlengo (1555-1576) del Comune di Falconara Marittima. Conclusione lavori di Restauro innovativo mediante l’applicazione di nano-materiali e digitalizzazione”.
L'incontro, condotto da Rosangela Guerra, funzionaria della Soprintendenza, ha visto la partecipazione di Marco Giacanella, Assessore alla Cultura del Comune di Falconara, il Soprintendente Benedetto Luigi Compagnoni, la restauratrice Stefania Zeppieri con Sara Coccoli e Giovanni Luzi della Fondazione Fedrigoni Fabriano, Alessandra Cesanelli dell’Archivio di Stato di Ancona e Massimo Bonifazi della Bonifazi Archivi Sas.
Un libro che grazie a questo straordinario lavoro corale, torna finalmente a vivere.
© In foto, il “Libro del Camerlengo”, di proprietà del Comune di Falconara Marittima.